LE ECCELLENZE La Campania è oggi la quinta regione in Italia per numero di imprese nel settore orafo (concentrate per lo più a Napoli e Caserta), prima nella distribuzione nazionale (con il 15% delle gioiellerie) ed è al settimo per valore delle esportazioni, pari a circa 36,1 milioni di euro, con un aumento dell'export del 5% nell'ultimo trimestre del 2023. Un comparto che punta sempre più a fare rete per vincere la sfida dell'internazionalizzazione. È da questa esigenza che nasce il Distretto Orafo della Campania (D.Or.), che mette a sistema l'intera filiera orafa regionale con l'obiettivo di cogliere opportunità di sviluppo finora inespresse: una sfida accettata dai soggetti più rappresentativi del settore, e realizzata attraverso la costituzione di una rete di imprese rappresentativa, per numeri e storicità, di tutto il comparto campano.
IL PROGETTO «Mettere insieme tante teste non è mai facile, ci siamo riusciti grazie alla credibilità che il Tarì ha conquistato in 30 anni di storia» afferma il presidente del D.Or.
, Vincenzo Giannotti, che aggiunge: «Poi ha aiutato il fatto che, negli ultimi tempi, il costo delle materie prime che utilizziamo è salito di circa il 25%: viviamo, quindi, un momento di difficoltà e, stando insieme, riusciremo a trovare più facilmente le soluzioni. Infine, è stato fondamentale il ruolo dell'assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Marchiello, che ci ha spinto a creare il Distretto». Nato lo scorso 23 aprile, il D.Or. è già stato presentato alla comunità orafa internazionale in occasione del recente appuntamento fieristico Vicenzaoro, e sabato 5 ottobre si confronterà con il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, in occasione di Open (l'evento di settore più importante d'Italia per il mercato del Centro-Sud, che si terrà al Tarì di Marcianise). Il Distretto ha come obiettivo la valorizzazione delle tante eccellenze artigianali del made in Campania raccolte attorno ai poli produttivi presenti sul territorio (Centro orafo il Tarì, Oromare, Borgo orefici, Torre del Greco) ma anche del mondo del dettaglio campano (rappresentato da Federpreziosi), che pesa per oltre il 15% di tutto il dettaglio orafo nazionale, con oltre 1.400 punti vendita. «Il D.Or. ci aiuterà, innanzitutto, a fare innovazione e ricerca, anche in collaborazione con il mondo universitario, poi a mettere in campo formazione specializzata per le categorie del nostro comparto, e infine ad avere dati precisi sull'andamento del settore. Ed è per questo che pensiamo, tra le prime cose, di creare un Centro studi» spiega Giannotti, che poi continua: «Il Distretto ci aiuta anche a concentrare gli investimenti verso i mercati esteri, evitando di frazionarli e disperderli, e anche di accedere in maniera più proficua ai finanziamenti europei».
IL DETTAGLIO Tra i progetti più ambiziosi quello di sostenere la vendita al dettaglio facendo diventare attrattive per il turismo internazionale e lo shopping le zone del Borgo Orefici a Napoli e quella di Torre del Greco per quanto riguarda il corallo e il cammeo. Protagonisti dell'attività del Distretto soprattutto i giovani: ce ne sono tanti, tra i 20 e i 30 anni, che rappresentano la nuova generazione erede delle aziende di lunga tradizione del settore. Da loro può arrivare una spinta, in particolare sulle tematiche sociali e ambientali, sulla comunicazione digitale e l'internazionalizzazione, così come sulla formazione, dove tante possono essere le opportunità offerte dal D.Or.: introduzione di borse di studio per la frequenza di corsi per orafi, organizzazione di nuovi progetti formativi e consolidamento dei percorsi tecnici già operativi da anni, come quelli svolti da Tarì Design School, dalla Scuola orafa La Bulla e dall'Istituto Degni di Torre del Greco. In cantiere anche l'istituzione di corsi per District Innovation Manager, il cui scopo sarà di introdurre nuovi metodi di gestione dei processi nell'ambito della filiera orafa.
Sull'innovazione, infine, l'obiettivo è la nascita di un Innovation Hub a beneficio di tutti gli attori della filiera, dedicato all'applicazione di ricerca e innovazione del sistema produttivo, delle tecniche di lavorazione dei materiali e delle nuove tecnologie.