I PROTAGONISTI «Fare rete significa consentire a tutti gli imprenditori che fanno parte della rete di esprimere al meglio le proprie potenzialità, evitando di farsi concorrenza l'uno con l'altro, ma rafforzando il sistema produttivo territoriale per competere sui mercati nazionale e internazionale». A sostenerlo è l'assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Marchiello, che è stato uno dei principali protagonisti nella nascita del Distretto Orafo della Campania. Con il D.Or., infatti, si concretizza un percorso voluto fortemente dalla Regione Campania, che da tempo ha puntato sullo strumento dei Distretti come leva per favorire lo sviluppo dei comparti più dinamici dell'economia campana.
IL MODELLO «Il modello da seguire è quello del Distretto aerospaziale, il Dac, che oggi funziona così bene che non ha più bisogno del coordinamento della Regione. Il nostro obiettivo, infatti, è proprio favorire le reti d'impresa di filiera, sperando che poi diventino autonome e camminino sulle loro gambe, confrontandosi con la Regione solo sui grandi progetti di sviluppo da portare avanti» sottolinea Marchiello, che continua: «Stiamo ragionando in quest'ottica anche per creare un Distretto del Mare e uno della Moda: non è facile perché bisogna mettere insieme tante sensibilità diverse, ma pensiamo sia necessario procedere in questa direzione, si tratta senza dubbio di una strategia vincente.
Per quello della Moda sono già state messe in campo delle iniziative, e ci riuniamo una volta al mese, ma non basta: l'obiettivo è di arrivare il prima possibile ad un contratto di rete che coinvolga imprese, associazioni, università e istituzioni».
Una sfida vinta, nel caso del D.Or., il cui percorso è stato condiviso da tutti gli attori della filiera orafa, e la cui prima importante tappa è stata la convocazione, alcuni mesi fa, di un tavolo di concertazione regionale da parte proprio di Marchiello, finalizzato alla nascita di un hub in grado di sostenere, anche mediante l'erogazione di contributi, la creazione di reti tra imprese e la valorizzazione delle eccellenze del made in Campania. Il Distretto nasce, quindi, tra le altre cose, per diventare l'interlocutore unico della Regione sui temi di sviluppo del comparto e sulle opportunità di innovazione, anche attraverso l'accesso a fondi strutturali europei in coerenza con il decreto regionale di indirizzo strategico 21/27, adottato dalla Giunta regionale.
LO SVILUPPO Diverse, in ambito di formazione, innovazione e sostenibilità, le direttrici dello sviluppo che il D.Or.
perseguirà nei prossimi anni, che troveranno spazio in un dettagliato Piano di fattibilità. «Il Distretto è un esempio di cooperazione basato sul valore dell'impresa e sulla fondamentale consapevolezza, propria di ogni imprenditore, di quali siano obiettivi e fabbisogni della propria azienda. La Regione ci ha creduto, con la certezza di confrontarsi con un sistema di imprese autorevoli, anche grazie all'impegno dei soggetti aggregatori dell'iniziativa: Il Tarì, Oromare, Borgo orefici, Torre del Greco e mondo del dettaglio» afferma l'assessore, che poi aggiunge: «Se le imprese lavorano su obiettivi comuni, in una logica di sistema, diventa anche più proficua la partecipazione, ad esempio, alle fiere internazionali, così come la formazione di figure professionali specialistiche per il comparto, che contiamo di mettere in campo attraverso lo strumento delle Academy di filiera».
Un progetto, quello delle Academy di filiera, «sul quale la Regione ha investito ben 32 milioni di euro, sulla base di una scelta strategica, voluta anche dallo stesso presidente De Luca, che mira a creare lavoratori che siano effettivamente richiesti dal mercato e abbiano, quindi, un reale sbocco occupazionale nel sistema produttivo locale» spiega Marchiello.