Tra i padiglioni Rubino e Smeraldo e i moduli permanenti dei soci, visitatori in arrivo soprattutto dal Sud Italia, dal Lazio e da alcuni paesi esteri
Si è conclusa la seconda giornata di Mondo Prezioso al Tarì: tra i padiglioni e i moduli fissi dei soci del centro orafo, buyer in arrivo da tutto il paese, dalla Sicilia al Lazio. Appena entrati nella Hall Centrale, prima di affacciarsi sul piazzale esterno, il visitatore viene accolto da una selezione di gioielli wedding.
“Bridal Rings&Jewels: mostra di gioielli da cerimonia” ospita in vetrina i più preziosi ed importanti gioielli della nostra vita: anelli di fidanzamento, fedi, collier, bracciali, orecchini. “Abbiamo pensato che fosse un modo per valorizzare l’alta gioielleria che è possibile incontrare al Tarì – ha detto il presidente Vincenzo Giannotti – evocando una delle stagioni più importanti per il settore, quella delle cerimonie”.
Un’edizione, quella in corso, che ha voluto concentrarsi anche sui maestri artigiani operativi tutti i giorni dell’anno al Tarì: maestranze uniche e racchiuse in un solo luogo per offrire un post vendita di qualità.
Anche una delegazione di buyer esteri ha fatto il suo ingresso al Tarì per Mondo Prezioso, il Salone del gioiello contemporaneo di scena a Marcianise fino a domani. Preziosa Magazine ha incontrato alcuni compratori tra clienti “affezionati” e new entry.
Mindaugas Ramaska
È la seconda volta che Mindaugas Ramaska, titolare della catena di negozi Aukse in Lituania, viene in visita a Tarì Mondo Prezioso: un anno fa, la prima volta, ed è tornato perché colpito dalla varietà di prodotto. A cosa è interessato? Soprattutto pietre, montature, catene, tutti prodotti di fascia medio-alta per accontentare la sua clientela.
Paul Baldacchino
E’ quasi un habitué del Tarì, invece, Paul Baldacchino, titolare del negozio “The Village Jewellers” a Malta, in una zona non turistica. Paul è alla ricerca di prodotti in oro e argento, perle, ma anche strumenti tecnici. Un occhio particolare lo sta dedicando ai bijoux. “Qui c’è davvero una grande varietà– racconta – così come per l’argenteria e gli articoli da regalo. Torno spesso in Italia perché i miei clienti, per lo più maltesi, amano la gioielleria made in Italy”. E il comparto wedding? “Noi sentiamo molto l’influenza britannica – prosegue Paul – perciò il matrimonio è diverso da quelli celebrati in Italia. Così come il gusto è più classico: da noi amano quasi esclusivamente i diamanti, preferito di gran lunga alle pietre colorate”.
José Antonio Carceller e sua moglie
Viene invece da Vila-real, in Spagna, José Antonio Carceller, titolare della Gioielleria “Joieria Hecma“: qui al Tarì per la prima volta, è alla ricerca di oro e argento, ma anche di astucci particolari. Domani ha in calendario di incontrare due aziende per concludere gli ordini. “Mi piace questa fiera – ha raccontato – perché più raccolta rispetto ad altre rassegne italiane. Quello che non ho ancora trovato sono orecchini pendenti in oro ma adatti a un pubblico giovane”.